Sameref ("Suo Amorevole Figlio") è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, dio funerario connesso ai faraoni della III dinastia egizia. Con la progressiva evoluzione del culto di Osiride, destinato a divenire fondamentale, il ruolo di Sameref fu avvicinato a Horus, figlio di Osiride. Le radici del culto di Sameref risalgono, probabilmente, al periodo predinastico.
Storia
Caratteristiche teologiche
Con il passaggio dalla II alla III dinastia egizia, intorno al 2700 a.C., Sameref era considerato l'effigie divina del faraone defunto - che ama, simile a Horus, il proprio padre (Sametef significa "Suo Amorevole Figlio"). Durante il Medio Regno si credeva che Sameref contasse tutti i cuori del defunto. All'inizio del Nuovo Regno, Sameref fu immaginato, al pari di Horus, ritto davanti all'Enneade per introdurre i morti al cospetto del grande concilio (djadjat) delle divinità. Durante il Periodo tardo dell'Egitto, Sameref fu identificato con uno dei quattro figli di Horus, Qebehsenuf (dio-falco funerario connesso ai vasi canopi e addetto, con la dea Selkis, alla protezione degli intestini del defunto). Nel periodo greco-romano, invece, fu variamente identificato Imhotep, Anubi e Horus - descritti, per l'occasione, come figli amorevoli nei confronti del loro padre. In questo contesto, Sameref poteva essere occasionalmente indicato come figlio di Ra.
Iconografia
Sameref fu rappresentato, durante il Nuovo Regno, come un uomo con il ciuffo laterale della gioventù e indossante un tipico mantello sacerdotale in pelle di leopardo (può impugnare nella propria mano sinistra una zampa posteriore delle pelle animale); tale iconografia è comparabile a quella di altre deità, come Iunmutef. Proprio a Iunmutef fu teologicamente accostato nel Nuovo Regno, dando origine alla figura di Horus-Iunmutef.
Note



