Comune catastale

Nel sistema catastale tavolare, i territori amministrativi dei comuni possono essere ulteriormente divisi in comuni catastali ("C.C.", Katastralgemeinde, K.G., in tedesco); questo sistema è in vigore in Trentino-Alto Adige, nelle ex province di Trieste e Gorizia, in 15 comuni dell'ex provincia di Udine e nei comuni di Valvestino, Magasa (BS), Pedemonte (VI), Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia (BL) oltre che in Austria ed altri ex territori austroungarici.

Aspetti tecnici

I comuni catastali (detti anche censuari in Friuli) presenti in tali zone costituiscono i comuni amministrativi presenti al momento dell'impianto delle mappe catastali, avvenuto nel XIX secolo ad opera dell'impero asburgico.

Nonostante il continuo evolversi dei territori comunali (fusioni, ricostituzioni, soppressioni), i territori dei comuni catastali sono rimasti invariati da allora in quanto essi sono fondamentali per il funzionamento del catasto tavolare.

Per questo, solo i territori dei comuni amministrativi che da allora non hanno mai subito evoluzioni territoriali, corrispondono tuttora a quelli dei loro comuni catastali (ad esempio: il comune amministrativo e catastale di Cavalese sono coincidenti).

I comuni catastali che da sempre sono stati composti da più parti (isole amministrative), hanno una numerazione romana che segue il toponimo del comune catastale, per identificare nel sistema del catasto a quale parte di tale comune amministrativo (nel caso il comune catastale corrisponda all'amministrativo) o catastale ci si sta riferendo (Esempio: Baselga di Piné I e Baselga di Piné II).

In provincia autonoma di Trento (in primis, ma non solo), dove nel Novecento sono avvenute numerose fusioni comunali, molti comuni amministrativi sono composti da più comuni catastali.

Emblematico il caso del comune di Pergine Valsugana, che in seguito alle numerose fusioni comunali degli anni Venti del Novecento, si ritrova composto da ben 13 comuni catastali.

Il comune catastale di un comune soppresso (che mantiene il nome del vecchio comune amministrativo) non ha comunque alcun potere amministrativo. È composto da una numerazione particellare, fogliare e di partite tavolari autonoma ed indipendente dall'altro o dagli altri comuni catastali del comune amministrativo di cui fa parte.

Nelle province autonome di Trento e Bolzano, i beni demaniali di origine comunale gravati d'uso civico (boschi, pascoli, malghe, rifugi) che risiedono in un comune catastale (più eventuali beni di tale ex comune presenti in altri comuni catastali limitrofi) di un comune soppresso, in seguito alla fusione diventano proprietà frazionale (e che verrà quindi gestita da un'ASUC, anziché dall'amministrazione comunale) della neo-frazione, salvo casi in cui viene esplicitamente espresso il volere di confluire tale patrimonio nel demanio del nuovo comune.

Solo nel caso in cui un comune catastale di un'attuale frazione comunale sia composto da un singolo centro abitato, i confini del territorio frazionale li si possono far corrispondere con buona precisione a quelli del comune catastale. Nel caso invece di comuni catastali sparsi o comuni catastali composti da più frazioni (come negli emblematici casi di Piné e Canazei), risulta invece molto arduo stabilire i confini delle varie frazioni, ma solo nelle aree private, in quanto i confini dei patrimoni frazionali sono comunque noti.